Vi ricordate la cena di tante persone di cui ho parlato in un post poi scomparso misteriosamente? Ebbene, il tema della cena improvvisamente cambiò, trasformandosi da cena "alla rinfusa" in "cena etnica". Poi ve ne parlerò più diffusamente. Ebbene, abbiamo dovuto cambiare anche le nostre ricette. Addio torte collaudate e vai con dolci della tradizione delle varie etnie che la nostra città ha ospitato fin dal XVII secolo. E dunque daì con i baclava armeni, con i biscotti ebraici e col dolce di semolino nordafricano. Giustappunto. Mentre i baclava ci sono venuti bruttini ma un giulebbe di sapori ("giulebbe" è parola tipica livornese, probabilmente tratta dal Bagitto- dialetto ebraico), i biscotti ebraici mangiabili, il dolce di semolino è stata una vera delusione. Che fare dunque con i tre chili di semolino comprato per l'occasione? Non solo la festa non mi ha dato l'occasione di fare un bel ripulisti in dispensa, ma ha aggravato la mia situazione! Intollerabile!Qualche giorno dopo mi è venuta in mente una ricetta che facevo quando Viola era piccolina: gli gnocchi alla romana. Avrei voluto dirvi due parole sull'origine di questo piatto, ma neppure su internet le idee sono chiare. La grande quantità di burro utilizzata per la ricetta ne farebbe un piatto più del nord che del centro sud Italia, in effetti. Allora ho deciso di mettere da parte le diatribe storiche e postarvi la ricetta
Ingredienti
1 litro di latte
2 rossi di uovo,
100 grammi di burro,
250 grammi di farina di semola,
sale.
noce moscata
Altro burro per condire
parmigiano grattugiato per spolverizzare
Procedimento
Mettete sul fioco una pentola con latte, burro e sale e fate arrivare al bollore.
Abbassate la fiamma e di fate cadere la farina a pioggia, aiutandovi con un cucchiaio di legno, e mescolate fino a che il composto inizia a staccarsi dalle pareti della pentola.
Togliete dal fuoco e fate raffreddare, dunque aggiungete i rossi di uovo mescolando finché non diventi un unico impasto.
Stendete composto in una teglia unta di burro dandogli lo spessore di un centimetro e fate riposare un'altra mezz'oretta.
Tagliate con un tagliapasta rotondo dei cerchi e disponete su una pirofila precedentemente unta di burro.
Condite con qualche fiocchetto di burro e parmigiano grattugiato e infornate a 200° per venti minuti.
Buon appetito! (Quanto ai dolci etnici: un'amica ha fatto le foto e le aspettiamo a gloria per pubblicarle!)