giovedì 29 dicembre 2016

Decorazione natalizia "Chic and cheap"



In attesa di postare gli allestimenti e i manicaretti gustati (e non preparati!!!) per queste festività, vi mostro il ramo che Viola ha fatto sopra la porta della sua camera. La base è un ramo di abete sintetico, che fino all'anno scorso era stato decorato con dolci finti. Penso abbia avuto bisogno di cambiare da quando stare ai fornelli è diventata la sua attività principale (vi ricordate, Viola ha deciso, ormai tre anni fa, di cambiare strada, lasciare l'Università e mettere le mani in pasta). E siccome prima, durante e dopo le feste ha lavorato, e tornando a casa ha avuto a che assistere ai miei tentativi culinari ( abbastanza fallimentari, tra l'altro) almeno andando a letto non aveva voglia di vedere cose mangerecce, neppure finte!!!
Le nuove decorazioni provengono dalle confezioni di pout pourri dell'Ikea, quelle in colori naturali, che si trovano spesso in sconto (io credo di aver pagato poco più di un euro) e da palle di midollino sempre Ikea, anche quelle comprate a saldo in passato e tenute lì a giacere.
Il fiocco proviene da un nastro trovato in un mercatino a 2 euro per 8 metri



Alcune di queste palle sono state spruzzate con lo spray oro solo per un lato e altre  completamente tinte di rosso (sempre con uno spray avanzato da qualche altro lavoro).


 Le altre decorazioni sono assemblaggi di pezzi di pout pourri su una base di cartoncino e applicate con un fiocco.


Le decorazioni di stoffa, che chi è bravo può fare da sè, magari sfruttando maglioni vecchi, vengono dalla Lidl (3.90 euro per 6 pezzi). Per le migliori (o i migliori, non si sa mai..), ecco qualche cartamodello:

https://www.paneamoreecreativita.it/blog/2008/11/cartamodello-per-creare-decorazioni-in-feltro-per-lalbero-paper-for-felt-decorations/





e, se non avessimo occasione di incontrarci prima del 31:

mercoledì 21 dicembre 2016

Torta Pokeball senza glutine per i 10 anni di Enrico (con e senza bimby)




"Una delle più gran consolazioni di questa vita è l'amicizia; (-) Alessandro Manzoni, "I promessi sposi".
Da cosa si riconosce, rispetto all'"amico" semplice, il "miglior amico"? Per me dal fatto che anche se stai mesi senza neppure una telefonata, sai per certo che se tutto ti franasse sotto ai piedi, ma proprio tutto, dal marito al lavoro ai soldi, alla relazione con figli, parenti e affini, tu non sarai mai solo/a, ad affrontare la catastrofe. Perché hai la certezza granitica che lui c'è, anzi, nel mio caso, che loro ci sono.  Già, perché io sono tra le poche e privilegiate persone che hanno non un solo amico del cuore (che già, a pensarci bene, è parecchio!), bensì due. E che cos'è che determina il concretizzarsi di un'Amicizia? Di certo l'affinità elettiva, che secondo me nasce, come nel caso dell'amore, al primo sguardo; la compatibilità caratteriale, la stima...Io penso però che l'Amicizia con la "A" maiuscola sia qualcosa di misterioso, come l'amore. Di certo non ci sono regole precise, e dunque non ci sono ricette per trovare "il/la migliore amico/a". Sono alchimie che sfuggono alla ragione, rare e preziose. 
Delle mie Amicizie una risale all'epoca dell'Università, ed è venuta naturale, perché nata e cresciuta nella maturità (più o meno)  si è consolidata con la vicinanza (stessa città, gravidanze "gemelle", io di Viola e lei di Anna, che sono state compagne di classe fino alle scuole Superiori, eccetera eccetera).
L'altra risale alla primissima infanzia, e ha dovuto attraversare tutte le battaglie che possono compromettere la prosecuzione di un legame pur forte, e dunque le crisi dei due anni, dei tre anni e mezzo, della fine dell'età della latenza, della preadolescenza, dell'adolescenza e le trasformazioni della maturità. E poi la lontananza, perché io come le cozze sto ancora attaccata al mio scoglio e lei invece da tanti anni vive a Roma. Io ho scodellato due figli a ruota, e mi sono placata con un lavoro pubblico quando loro erano già grandicelli, lei ha fatto carriera, e ha fatto un figlio quando la sua vita era già assestata. Non ci vediamo per mesi, non ci sentiamo per settimane, ma ogni volta in cui ci vediamo o ci sentiamo è come quando eravamo dirimpettaie, all'età di tre anni.
Questa è Ilaria, la mia Ila. E questa è la sua ricetta per la torta dei dieci anni del suo bellissimo figlio: Enrico


Torta al cioccolato senza farina con frosting alla panna vegetale e al formaggio spalmabile, con decorazione in pasta di zucchero.

Torta al cioccolato
400 grammi di cioccolato fondente al 70-80%* 4 uova 50 grammi di burro 50 grammi di latte


  • Fondete il cioccolato a bagnomaria o al microonde.
  • Separate i rossi dagli albumi. Sbattete i rossi finché sono belli gonfi e montate gli albumi a neve ben ferma.
  • Fondete il burro.
  • Unite al cioccolato fuso intiepidito i rossi, il latte, il burro e poi gli albumi montati.
  • Amalgamate bene il tutto (con le fruste a velocità bassa) e versate in una tortiera 22cm
  • In forno a 180° per 40 minuti 


American frosting
250ml di panna vegetale
250 grammi di philadelpia in panetto (quello in vaschetta ha troppo liquido)
1 cucchiaio di zucchero a velo
colore alimentare in polvere rosso q.b.

Amalgamate montando con le fruste i due ingredienti, dividete in due la crema e coloratene una metà con il colorante in polvere o in gel; non liquido perché rende il frosting troppo liquido.

per la striscia
100 grammi pasta di zucchero nera
20 grammi di pasta di zucchero bianca


Con la pasta di zucchero nera (già pronta, perché il colorante nero determina, con il bianco della pdz, un grigio ratto poco decorativo!) fate una striscia con un tondo centrale e con un coppapasta in misura adatta fate il centro bianco.

Assemblaggio
Per assemblare la torta basta girarla, invece di impazzire a ritagliarne la capoccetta.
Applicate la striscia nera e bianca e completate la decorazione con il frosting con la sac poche, cominciando dalla parte bianca.

* In caso di celiachia tutti gli ingredienti devono essere caratterizzati dal simbolo della spiga barrata

Versione per il Bimby

  • Separate i tuorli dagli albumi, e montate questi ultimi a neve ferma con la farfalla, per 2-3 minuti a 37°, a velocità 4, e  metteteli da parte. Sciacquate il boccale e asciugatelo perfettamente
  • Tritate anche il cioccolato per 10 secondi a velocità Turbo, poi proseguite per 30 secondi a 50° e velocità 3. Qualora il cioccolato non fosse ancora sciolto proseguite  altri 30 sec. 
  • Aggiungete burro e zucchero e sciogliete a 50° per 1-2 minuti a velocità 3.
  • Aggiungete i tuorli uno per volta, a velocità 2 per 1-2 minuti.
  • A questo punto rimettete la farfalla e incorporate gli albumi per 1 minuto a velocità 2. Fermatevi e raccogliete il composto con la spatola e riavviate il bimby  per altri 30 secondi sempre a velocità 2.
Imburrate uno stampo, cospargetelo di cacao e versatevi il composto; cuocete a 180°C per circa 40 minuti.
Sformatelo dopo che si sia intiepidito, capovolgendolo su un piatto da portata.
Preparazione del frosting

  • Lavorate il formaggio a pezzetti con lo zucchero a velo per 20 secondi a velocità 4 e mettete da parte (se avete il Bimby potete usare lo zucchero semolato che avrete in precedenza tritato per 20 secondi a velocità 9)
  • Montate la panna inserendo la farfalla e montate per 2 minuti a velocità 3. Togliete la farfalla.
  • Unite i due ingredienti e lavorate per altri 10 secondi a velocità 3; fermatevi, spatolate e riavviate per altri 10 secondi a velocità 3. 
Augurissimi Enrico, bello di zia!!!!!

sabato 17 dicembre 2016

Arance similcandite superfacili (e supereconomiche) per tutte le preparazioni di Natale



Non si tratta di canditi veri e propri, perché non durano quanto i canditi industriali, però sono super collaudati come ingrediente per tutte le preparazioni di Natale. Infatti, qualora decideste di cimentarvi in ricette natalizie e vi recaste, lista degli ingredienti alla mano, al supermercato o, come facciamo talvolta noi, dal "chiccaio" (a Livorno ce ne uno storico e strafornito, nei pressi del Mercato Centrale) vi verrebbe voglia di comprarvi dette specialità natalizie già fatte, dati, nel primo caso, la bruttezza dei canditi scatolati, nel secondo, il costo dei canditi "veri", più o meno equivalente a quello del tartufo. E visto che questa preparazione è facilissima, e al limite ci rimettereste pochi euri qualora non vi convincessero (ma ne dubitiamo), secondo noi potreste davvero provare.

Ingredienti
2 kg di arance non trattate
1,5 kg di zucchero
1,5 litro di acqua
50 grammi di zucchero per lo spolvero finale

Preparazione
Lavate le arance e fatele a fette spesse almeno mezzo centimetro. Mettetele in una pentola con acqua fredda, abbastanza perché ne siano ricoperte. Portate a bollore e lasciate sobbollire per almeno 5 minuti.
Scolate le arance e gettate via l'acqua. Sciacquatele abbondantemente ma delicatamente (niente getto violento, per capirsi), sgocciolate e mettetele di nuovo al fuoco con altra acqua fredda. Lasciatele sobbollire altri cinque minuti e spengete il fuoco. Ripetete questa operazione un'ulteriore volta. Sciacquatele abbondantemente, sgocciolate e mettetele di nuovo al fuoco con altra acqua fredda. Le bolliture e i successivi risciacqui dovranno essere almeno 3.
Dopo aver finalmente sgocciolato ulteriormente le arance pesatele. A me sono uscite un chilo e mezzo di arance, ma potrebbe essere che a voi ve ne esca di meno. Comunque, mettete la stessa quantità di arance, zucchero e acqua. Sciogliete lo zucchero nell'acqua in una padella che possa accogliere tutti i vostri ingredienti e mettete al fuoco.
Fate cuocere a fuoco basso fintanto che l'acqua non si sarà completamente assorbita, facendo tuttavia attenzione a che lo zucchero non si caramelli. Se dovete girare le arance fatelo con un cucchiaio di legno e con molta cautela. A me ci sono volute circa due ore, 
Prelevate le arance, ormai candite, e mettetele ad asciugare su un foglio o più di carta da forno, spolverizzatele con lo zucchero semolato e mettete in forno a 80° per un'ora, se vi servono subito, o lasciate per 12 ore a temperatura ambiente se avete pazienza. Io ho scelto questa opzione. A questo punto i canditi sono pronti. Buon appetito o buon lavoro, a voi la scelta. 

lunedì 12 dicembre 2016

torta alla crema al whiskey per aspiranti decoratrici (o decoratori) che odiano il forno


Ebbene sì, a volte capita che il forno sia inutilizzabile. Può succedere che ci siano problemi intrinseci di apparecchio (che nella fattispecie ci fa dannare spesso), di organizzazione familiare (un pollo inderogabilmente bisognoso di calore) o stress energetico (un familiare che non può fare a meno di darsi una botta di phon da un' ora). Mettiamo pure che  ci siano 40 gradi all'ombra, ci sia la necessità improrogabile di fare una torta classica e che voi soffriate di pressione bassa. O che non abbiate proprio voglia di sbattezzarvi a fare un pan di spagna (capita anche nelle migliori famiglie). Oppure che siate davvero versate/i per la decorazione ma che gli impasti non siano assolutamente nelle vostre corde. Questa torta fa per voi!

Ingredienti
1 pan di spagna confezionato (ebbene sì, abbiamo voluto sfidarlo)

Bagna
1 tazza di liquore crema di whiskey
3 cucchiai di zucchero

Crema pasticcera al cioccolato
1/2 litro di crema pasticcera  
2 cucchiai di cacao in polvere
250 grammi cioccolato fondente

Ganache
200 grammi di cioccolato fondente
60 grammi di panna liquida

Crema al burro
100 grammi di burro
50 grammi di zucchero a velo
200 grammi di cioccolato fondente,
1/2 tazza di liquore crema di whiskey più la  bagna avanzata

Decorazioni
100 grammi cioccolato fondente,
1 cucchiaio si scagliette di cioccolato bianco,
cioccolatini marmorizzati

Procedimento
Per prima cosa preparate la crema, che dovrà raffreddare per bene. Non ci scandalizziamo se optate per una crema in polvere. In caso contrario la ricetta la trovate qui: https://cecieviola.blogspot.it/search/?q=crema+pasticcera. Quando è ancora calda unitevi il cioccolato fondente, che avrete sciolto, e quello in polvere. Mettete a raffreddare. 
Preparate la bagna, che avrà bisogno di raffreddarsi anch'essa: scaldate il liquore e scioglietevi lo zucchero. Mettetelo a raffreddare 
Fate la ganache mettendo a scaldare la panna e fondendovi il cioccolato ridotto a scaglie.
Fate la crema al burro, mescolando il burro a temperatura ambiente con lo zucchero a velo, il cioccolato fondente fuso e raffreddato e il liquore.
Una volta che tutte le preparazione si sono raffreddate procedete bagnando lo strato inferiore e spalmando la crema pasticcera al cioccolato. Coprite con lo strato superiore e mettete in frigo a consolidare per almeno un'ora. Coprite con la crema al burro e mettete di nuovo in frigo. Nel frattempo preparate le decorazioni.

Mentre per le decorazioni bianche e nere vi rimandiamo ad un video che prima o poi farò fare a Viola (perché si fa prima a farle che a dirle), con un conetto di carta da forno (se non sapete come farlo guardate qui: https://www.youtube.com/watch?v=d_WVrIC9Iu0)  fate con il cioccolato fuso dei cerchi sopra un'altra carta da forno e la scritta che vi occorre. Fate anche un piccolo strato di cioccolato e lasciate rapprendere; dopo una decina minuti tagliate con il coppapasta più piccolo che avete (ma potrebbe essere un beccuccio di sac a poche, per esempio), dei piccoli cerchi.
Versate la ganache sulla torta, facendola colare lungo i bordi. Rimettete a consolidare in frigo fino al momento in cui dovrete usare la torta (o portarla via). A quel punto potrete collocare tutte le decorazioni sulla torta, compresi i cioccolatini.
E godetevi l'applauso!

domenica 11 dicembre 2016

Torta magica senza glutine

Non si tratta di un mio personale delirio di onnipotenza, state tranquille, ma di una denominazione che esiste. Io non la conoscevo, l'ho vista a Bake off, in una delle tante repliche. Siccome non mi potevo capacitare che una torta con un solo impasto formasse da sola tre strati, la dovevo provare per forza. Così ho cercato la ricetta, anzi, tante ricette, le ho un po' mescolate e soprattutto ho tolto la farina 00, per  farne una versione senza glutine. E siccome nel frattempo dovevo anche fare un chilo di arance candite (un giorno vi spiegherò perché), mi sono rivolta al Bimby anche stavolta.
E questo è il risultato.
Dopo tentativi deludenti, sono sufficientemente soddisfatta: si sentono bene i tre strati, ed effettivamente questa torta ha davvero la consistenza del flan alla base, del ripieno della cheese cake al centro, e di un sottilissimo strato di pan di Spagna in superficie.



Ingredienti

4 uova a temperatura ambiente
125 grammi di burro fuso e raffreddato
130 grammi di zucchero semolato 
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di succo di arancia
1 cucchiaio di acqua fredda
65 gr di fecola di patate*
60 grammi di maizena*
500 gr di latte intero (tiepido)
1 bacca di vaniglia
2 cucchiai di zucchero a velo per guarnire

* da prontuario per i celiaci

Preparazione


Togliete i semi dalla bacca di vaniglia e metteteli da parte.
Mettete a scaldare il latte con la bacca di vaniglia, ma non bollitelo. 
Posizionate nel boccale la farfalla e mettete gli albumi e il succo di arancia, montate 2 minuti a velocità 4 e mettete da parte. 

Senza lavare il boccale mettete i tuorli e lo zucchero, sempre con la farfalla per 8 minuti a  velocità  5, aggiungendo dopo 5 minuti l’acqua.

Aggiungete il burro fuso e freddo in cui avrete incorporate il sale e emulsionate per 1 minuto a velocità 4. 
Unite le farine e amalgamate per 1 minuto a  velocità 4. 
Aggiungete il latte tiepido a cui avrete tolto la bacca; aggiungetevi i semi della bacca di vaniglia e mescolate per 30 secondi a velocità 3. 
Infine unite gli albumi montati, reinserendo la farfalla: risulterà un composto parecchio liquido, ma abbiate fede.



Cottura

In  tutte le ricette si sosteneva la necessità di utilizzare teglie di metallo foderate di carta da forno. E le dosi qui riportate sono date per una teglia 20 x 20.  Io ho fatto la guappa, un po' perché non avevo una teglia di metallo 20 x 20, un po' perché ho voluto provare a usare uno stampo di silicone. 
Ecco, voi non lo fate, per favore. 
La torta nello stampo di silicone è fallita per due terzi, perché la base, che dovrebbe avere la consistenza di un flan, è venuta inesorabilmente gommosa. 
Il secondo tentativo è andato molto meglio, anche se forse ho sbagliato la dose di impasto versato, ed ho fatto due torte, una in uno stampo da plum cake, uno in una teglia di 20 cm di diametro. Tra l'alto il senso della carta da forno è quello di consentire l'estrazione della torta una volta raffreddata, e nella versione in teglia tonda non è possibile farlo. Quindi, a volte l'obbedienza da' i migliori risultati. 
Per ottenere un risultato ottimale utilizzate la teglia quadrata e foderatela con due strisce di carta da forno di 20 centimetri di larghezza e almeno 80 di lunghezza, collocate a croce, in modo da poterne afferrate i lembi dopo il raffreddamento della torta. 
Una volta versato il composto ottenuto nella fantomatica teglia  cuocete in forno preriscaldato a 150° (non ventilato, per carità!) per 80 minuti circa. Non curiosate prima!!! Anche se la torta non lievita, può comunque smontare!
Una volta cotta, estraetela dal forno, lasciatela raffreddare completamente a temperatura ambiente, ricopritela con della pellicola trasparente e riponetela in frigorifero per almeno 2 ore. Quando la torta sarà ben raffreddata potete cospargerla di zucchero a velo, se volete.
Si consiglia generalmente di conservarla in frigo, ma noi l'abbiamo tenuta fuori: quella povera torta faceva più fuori che dentro, così abbiamo preso una decisione drastica! E, devo dire, a temperatura ambiente è ancora meglio!






giovedì 8 dicembre 2016

Risotto di zucca di risulta con il Bimby (ma volendo anche senza)


So che nel web ci sono molte amiche puriste che detestano il Bimby, perché toglie il piacere di cucinare. E in effetti affidare ad una macchina il mescolare, curare, assaggiare un piatto può privare delle emozioni che la cucina offre. Ma ci sono momenti in cui l'alternativa non è tra cucinare un piatto con tutti i crismi o cucinarlo grazie ad un congegno, ma tra affidarsi ad un congegno per stampare un pranzo o una cena e chiamare uno speedy pizza o una rosticceria. Ecco, talvolta il Bimby è davvero per me un'ancora di salvezza. Questa settimana e quella prima, ad esempio, io sono entrata a scuola alle 9 e ne sono uscita, tra laboratori di Natale, corso per il Primo Soccorso e formazione professionale, alle 19 praticamente tutti i giorni Ci mettiamo i tempi tecnici di spostamento, 1 ora di ginnastica posturale (altrimenti a movimentare bambini che ormai pesano dai 15 ai 20 chili voglio vedere come faccio!) e ci rendiamo conto che lo spazio per manicaretti mantecati difficilmente si trova.
Ed ecco che il Bimby diviene una risorsa a cui è difficile rinunciare.
Ma eccoci alla ricetta: Viola ama la crema di zucca, anch'essa nel pacco del G.A.S. (ancora per poco, credo), di quelle che praticamente si mangiano con la forchetta. Gli altri della famiglia preferiscono le minestre più liquide. Noi lo facciamo con 500 grammi di zucca, due porri e 2 litri di acqua. Viola frulla quasi tutta la zucca e i porri e si fa la sua pomata (perché la consistenza è quella), io conservo l'acqua di cottura e  quel poco che Viola ha lasciato e aggiungo la dose di liquido che ricrea una consistenza  accettabile. Ebbene, la scorsa settimana, stante la dose di impegni sopra descritta, proprio quell'acqua di zucca era praticamente l'unico ingrediente che mi era rimasto in frigo. Una minestrina d'acqua insaporita era improponibile, come cena per quattro persone, ne converrete... Ed ecco il colpo di genio: un risotto all'aroma di zucca!

Ingredienti

350 grammi di riso (ribe parboiled Penny- la Penny non ci dà una lira, ma è quello migliore finora trovato per fare il risotto col Bimby)
40 grammi di olio evo
2 cipolle piccole 
100 grammi di vino bianco secco
800 grammi di brodo di zucca molto molto liquido 
1 dado da brodo (noi 1 cucchiaio colmo di dado bimby)
20 grammi di burro
30 grammi di parmigiano grattugiato
50 grammi di parmigiano in scaglie e erba cipollina per guarnire

Preparazione
Tritate nel boccale del Bimby le cipolle 3 secondi a velocità 5.
Mettete a bollire il brodo di zucca.
Aggiungete alle cipolle nel boccale del Bimby l'olio e soffriggete per 3 minuti a 100° per 3 minuti a velocità 1 più antiorario.
Unite il riso e il vino e tostate senza misurino per 3 minuti a 100° velocità 1 più antiorario.
Aggiungete il brodo di zucca bollente in cui avrete scelto il dado.
Cuocete senza misurino per 13 minuti a 100° velocità 1 più antiorario. Assaggiate; se il riso fosse ancora crudo per i vostri gusti cuocete altri 2, 3 minuti. Anche se vi sembra troppo crudo, non commettete l'errore di avviare per più di 3 minuti alla volta, per evitare scherzi di cottura.
Unite il burro e il parmigiano e fate girare ancora 1 minuto, senza calore, a velocità 1 più antiorario.
A cottura ultimata, resterà piuttosto liquido. Potrete servire il risotto all'onda, oppure dosare l'umidità prelevando il riso con una schiumarola. A me piace il riso asciutto e così ho seguito il metodo due, dandogli forma con un ring.
Condite poi con scaglie di parmigiano ed erba cipollina, sia la versione all'onda che al ring.


p.s: niente vieta che si possa fare questo risotto anche senza bimby, e dunque, sapete meglio di me i passaggi. Basterà, dopo aver soffritto le cipolle in una padella abbastanza ampia, far tostare il riso e sfumarlo prima con il vino e poi con il brodo, aggiunto una ramaiolata alla volta. E mantecare, mantecare, mantecare...

sabato 3 dicembre 2016

bracioline vegane ai funghi


Salve a tutte/i, già da un anno faccio parte del Gas di Livorno. Cos'è un  G.A.S.? "Un Gruppo di Acquisto Solidale. Se la parola "gruppo d’acquisto" è chiara ai più, l'attributo solidale si spiega con la volontà di sostenere l’attività dei piccoli produttori marginalizzati dai canali della grande distribuzione e favorire lo sviluppo di un’economia locale slegata dalle grandi speculazioni. I G.A.S. possono avere obiettivi diversi a seconda della loro storia, ma hanno tutti in comune, oltre all’attenzione verso ciò che consumiamo, la volontà di contribuire a creare una mentalità critica nei confronti del mercato e un consumo più consapevole. In particolare, un G.A.S. si orienta in base ai seguenti princìpi: 
Scegliere piccoli produttori perché sono più facili da conoscere direttamente e offrono maggiori garanzie sulla qualità e sui processi produttivi; Scegliere prodotti locali per ridurre l’inquinamento, il consumo di energia ed il traffico per il trasporto della merce; per proteggere la biodiversità e le produzioni tipiche. La scelta di prodotti locali consente inoltre di instaurare rapporti di conoscenza diretta con i produttori, verificare il loro comportamento, ricostruire la storia di ogni prodotto. Scegliere prodotti sani, da produzioni biologiche o naturali, per la nostra salute e per quella dei lavoratori, per mangiare cibi naturali e saporiti, per salvaguardare l’ambiente.Scegliere prodotti più equi, per invertire la corsa verso il fondo nelle condizioni di lavoro, per garantire a tutti un reddito minimo accettabile, per solidarietà con i tanti “sud” del mondo. "https://gaslivorno.org/

In concreto, ogni mercoledì vado a prendermi la mia busta di verdure, che ho prenotato alla fine del mese precedente per tutto il successivo, e accolgo quello che trovo. Quindi, il cavolo è il re della nostra tavole da quando è cominciato il freddo. Cavoli di tutti i tipi e tutte le fogge. Abbiamo fatto diverse conoscenze, tra cui il cavolo cinese e il cavolo rapa, ovvero questo:


Ve lo mostro in una foto "di repertorio" perché in effetti non ho mai tempo di fotografare le cose appena le prendo e dopo sono un po' meno "fotogeniche" (e questo è un discreto inconveniente: a volte non ho tempo di cucinare tutto subito e le verdure si sciupano un po').
Ebbene, confesso che all'inizio non lo avevo riconosciuto. Era tutto spelacchiato e un po' "scorzone" e l'ho scambiato per un sedano rapa. Dunque, ho cercato su internet una ricetta per ammannirlo e l'ho preparato. A posteriori ho scoperto la verità. Ma intanto il secondo era pronto, che dico pronto, mangiato!


Ingredienti
1 cavolo rapa
200 grammi di funghi
2 spicchi d'aglio
100 grammi di farina (io ho messo quella di riso)
mezza tazza di brodo vegetale
50 ml di aceto
olio e sale q.b.


Procedimento
Pulite e affettate il cavolo a fette spesse mezzo centimetro e scottatele nell'acqua bollente in cui avrete versato sale e aceto per almeno 5 minuti. Nel frattempo pulite i funghi, affettateli e passateli qualche minuto nell'olio in cui avrete fatto saltare l'aglio. Quando saranno pronti toglieteli dalla padella e teneteli da parte. Scolate le fette di cavolo, asciugatele e passatele nella farina. Mettete altro olio nella stessa padella da cui avrete tolto l'aglio, allungate con un poco di brodo vegetale e saltatevi  le fette di cavolo. Componete il piatto e servite molto caldo.
Buon appetito solidale!


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