giovedì 31 ottobre 2013

Zucca- Frankestein last minute

Se a quest'ora siete ancora in cerca di un'idea per Halloween, credo che un last minute sia quello che fa per voi! Correte al supermercato dove avrete (spero) già avvistato la zucca che fa per voi, oppure mettete mano alla cucurbitacea che tenete nascosta nello stanzino per non avere sensi di colpa (occhio non vede...), e munitevi di: 
un coltello affilato
una zuppiera
un pennarello
un foglio di carta bianca
un ago da lana 
del filo robusto
ditale da ricamo
un lumino scaldavivande

Invece di compiere quella operazione lunghissima che vi ha impedito finora dall'intraprendere la creazione di una jack o'lantern, ovvero l'incisione del tassello in corrispondenza del gambo e lo svuotamento con un cucchiaio dentato (è molto divertente per i bambini e molto devastante per la cucina, decisamente faticosa per chi abbia superato i dieci anni), tagliate via una fetta importante del retro della vostra zucca.


Ovviamente conservate la base, perché altrimenti la cucurbitacea non potrà stare in piedi in nessun modo (o a costo di un'operazione tra la chirurgia e l'ingegneria che vi farà sembrare una passeggiata lo svuotamento che vi siete or ora risparmiate..). Svuotate la zucca finché volete, ovvero, data la ristrettezza di tempi, anche poco. Anzi, non raschiate moltissimo, o perderà di stabilità.
Disegnate con un pennarello l'espressione che volete intagliare; se sbagliate potrete sempre cancellare semplicemente bagnando un pezzetto di carta da cucina e passandolo sulla zucca.


Se non ve la sentite di farlo a mano libera fatelo prima su un foglio e poi riportatelo sulla zucca mettendolo sopra e passando lungo i bordi un coltello non troppo affilato, in modo da lasciare un segno sulla buccia. Se siete di frettissima questo è il disegno che ho fatto io, senza pretese ma di rapidissima esecuzione


Incidete con il coltello lungo i bordi, facendo attenzione dove il bordo è sottile, in modo che la buccia non si rompa.


A questo punto dovrete rimediare la dissezione che vi ha consentito di affrontare a cuor leggero questo lavoro: munitevi di ago da lana, filo robusto e infilato doppio, ditale e una certa dose di attenzione, e cucite insieme la parte principale della zucca con la sua parte retrostante.


E' vero, fa un po' impressione, però è il risultato che conta, no? E poi, non siamo giusto qui a festeggiare la festa più terrificante dell'anno?
Ah! Un'altra cosa: la zucca- frankestein si conserverà pochissimo, perché asciugandosi si contrarrà un po', cosa che succede anche nel caso dello svuotamento tradizionale. Solo che stavolta le parti che dovranno combaciare andando combaciando sempre meno. Ma quanto mai dovrà servirvi ancora, 'sta zucca?


Happy Halloween!!!!


martedì 29 ottobre 2013

Halloween e i bambini: una riflessione e qualche spunto



Questo post partecipa al contest


Comunque la pensiate a proposito di Halloween, credo che una riflessione sia necessaria, soprattutto per chi ha bambini piccoli che comunque hanno o avranno a che fare con le sollecitazioni che i media ma anche le semplici vetrine dei percorsi  quotidiani esercitano su di loro a proposito di questa festa.
Halloween nacque quando i nostri antenati (o meglio gli antenati dei popoli celtici) erano come bambini, ovvero condividevano con i bambini il pensiero magico, che consente di credere non solo a personaggi fantastici, ma anche alla possibilità di determinare con le proprie azioni un influsso sulla sorte propria o altrui. Per questo celebravano riti  propiziatori e per questo pensavano, semplicemente travestendosi, di far paura agli spiriti. 
 Come i bambini che si mettono una striscia di peluches sulla testa e una coda infilata nella cintura e si sentono dei lupi, così all'epoca i celti pensavano poter spaventare i fantasmi di ritorno sulla terra nella prima notte dell'anno travestendosi e diventando più spaventosi di loro.... Qualsiasi esperto di antropologia inorridirebbe a leggere questa mia banalizzazione... Dunque prenderò in prestito concetti che mi affascinarono nel momento in cui li lessi per la prima volta e che riuscirono a correggere il mio pregiudizio nei confronti di una festa che io non sentivo come "nostra", e che mi pareva un'inutile occasione di consumismo compulsivo. I riti di Halloween affondano le radici in quegli strati profondi dell'inconscio in cui risiedono e "palpitano" le nostre emozioni, proprio accanto ai riti natalizi e a Babbo Natale. 
 
Ma mentre Babbo Natale rappresenta la fantasia infantile del genitore benigno che soddisfa tutti i desideri, Halloween metteva in scena l'aspetto opposto della nostra ambivalenza di fondo, esprimendo le nostre angosce e, insieme, l'energia creativa necessaria a distruggerle. E se nel rito natalizio del Natale il bambino era ed è passivo raccoglitore di doni, nel rito di Halloween questi diventava invece protagonista del suo personale riscatto dall'angoscia, trasformandosi da spaventato in spaventatore. 
Questa festa, dunque, prima che fosse "ripulita" e soprattutto "commercializzata", dava ai bambini la possibilità di conquistare, almeno per una notte, il Potere. Se da una parte travestirsi da mostro significava assumerne i poteri, dall'altra spaventare gli adulti significava capovolgere i ruoli, autorizzando di fatto quegli scoppi di energia, spesso irriverente e talvolta aggressiva, che tutti noi che frequentiamo i bambini conosciamo bene (e che spesso, ahimè o per fortuna, dobbiamo reprimere...). 
 Certo, replicherete voi, adesso Halloween è diventato un carnevale e un'orgia consumistica... Questo è indubbio. Ma sta a noi adulti gestire la cosa. In realtà questa festa può diventare un'occasione per stare insieme, e, a seconda dell' età dei nostri bambini e delle nostre bambine, un momento per riflettere su molte cose. Sui cicli naturali e sulle stagioni, ad esempio. Sul passato e sul presente. Le tradizioni italiane in questo senso non mancano, se siete "nazionaliste" o addirittura campaniliste.. E addirittura Halloween ci può aiutare a fare esprimere ai nostri piccoli le loro emozioni (mi viene in mente il senso di tristezza che mi pervadeva in autunno anche da bambina, quando però da quella tristezza non c'era remissione...) e le loro paure. 
Può consentirci di aiutarli nell'esprimere quel magma profondo da cui scaturiscono i sogni più belli e gli incubi più spaventosi. https://www.google.it/search?tbs=sbi:AMhZZivebAlvnA_1ldMrKNC1YE7Fwm-
Può darci un'occasione per essere con loro nel difficile compito di cominciare a coltivare i sogni e a dare un nome alle paure. 
E chissà, magari a fare in modo che proprio queste siano esorcizzate attraverso giochi, ricette e travestimenti che loro stessi possono fare insieme a noi. 


A nostra volta, noi adulti abbiamo un compito preciso: lasciare loro, almeno per un un po', il Potere, come l'origine di questa festa ci comanda di fare...

Spunti e sollecitazioni: 

DUNQUE: BUON DIVERTIMENTO A TUTTI, GRANDI E PICCOLI, 
"FELICE HALLOWEEN!"

PS: questo è il castello dell'Orrore che facemmo io, Viola e Niccolò qualche tempo fa (emhhh, più o meno 10 anni fa....), e che ci servì per una festa di cui vi parlerò nei prossimi post. Già all'epoca avevo il vizio di citare le fonti: l'ispirazione ci venne dal giornalino di Art Attack che un Niccolò cinquenne esibisce. Se non lo trovate portate pazienza: magari in piccolo un mini tutorial lo potrei fare a breve anch'io...chissà?


domenica 27 ottobre 2013

Muffin salati: dei classici che possono valere un sacco!

Le nostre lettrici più assidue sanno che Viola è entrata al Campus Lucca, alla facoltà di Scienze del turismo, ed ha addirittura avuto un posto letto nella foresteria dell'istituto. Per dare il suo contributo personale alle spese ha deciso di fare un'apericena di autofinanziamento, a cui sono stati invitati parenti ed amici (amici- parenti, diciamo, visto il tema della serata!).  Il patto era che lei stessa provvedesse a tutto l'occorente per la serata, dalla spesa alla realizzazione. In realtà ha avuto degli aiuto cuochi (come sempre, del resto) e soprattutto due valide e rapide lavapiatti: io e la zia Mara!
Per l'occasione Viola ha potuto sfoggiare i suoi must, ovvero la Quiche Lorraine, i biscotti al formaggio (al prossimo post, non abbiate furia, in fondo tutto è successo solo un mese fa!), gli snack al wurstel e questi squisiti muffin salati:


Muffin salati

Ingredienti
200 grammi di farina
3 uova
100 ml di latte
100 ml di olio evo
150 grammi di pancetta affumicata a dadini
1 cipolla tagliata a fette sottili
1 bustina di lievito per torte salate

Procedimento

Tostate la pancetta per qualche minuto in una padella antiaderente, toglietela e nel grasso di cottura fatte imbiondire le cipolle affettate finissime. Lasciate raffreddare e nel frattempo amalgamate gli ingredienti liquidi, su cui, alla fine setaccerete la farina già miscelata con il lievito. Alla questo punto aggiungete la pancetta e le cipolle. Mescolate fino ad avere un composto uniforme e versate negli stampini, riempendoli per due terzi.



Infornate in forno caldo se ventilato a 160°, se tradizionale a 180°, e cuocete per 20- 25 minuti.


Lasciate raffreddare un po' prima di prelevare dallo stampo i muffin.


Viola li ha serviti con una crema al mascarpone e gorgonzola, ma sono buonissimi anche da soli.
Il risultato è stato ottimo da un punto di vista gastronomico ed eclatante da quello economico! Prendo anzi quest'occasione per ringraziare pubblicamente tutti i partecipanti, scusandomi del ritardo con cui lo faccio!!!

mercoledì 23 ottobre 2013

un dolcissimo (e perfetto) scherzetto di Halloween!


Questo bellissimo scherzetto di Halloween è comparso nel mio armadietto lunedì (e voi sapete che i miei tempi di reazione sono un po' lentini..). La mia amica Tiziana, provetta scrapbooker, lo ha confezionato con tutti i crismi per noi!
Vi mostro questo piccolo capolavoro in tutti i particolari


 La precisione del lavoro è esemplare


Purtroppo la zucchetta è caduta vittima di un assaggio che ha falcidiato la fascia del cappello e una bellissima e minuscola stellina. A casa io ho cercato di rimediare, ma mi era rimasta solo un poco di pasta di zucchero celeste, dunque la perfezione estrema con cui era stata confezionata un po' ha subito...Sob...



Anche il biglietto è un capolavoro, non trovate?

Dunque, che dire, se non "grazie Tiziana!!!"?

martedì 22 ottobre 2013

Buon compleanno Giorgia!





Per il tredicesimo compleanno di Giorgia, la figlia della mia amica nonché compagna di lavoro Fulvia abbiamo realizzato questa torta, della quale più avanti riportiamo le ricette, perché, come al solito, siamo meticolose (a casa nostra si dice, usando un termine non perfettamente adeguato "prolisse", o meglio, "prolissine"......).
Già ad una prima occhiata avrete notato due cose che ci parlano della giovane festeggiata: la prima è la passione per il pattinaggio, la seconda la raffinatezza.  L'insieme della decorazione così nitido e preciso, se per l'esecuzione è merito di Viola (io sono solo l'aiuto pasticcere, come ben sapete),  il progetto complessivo è merito della stessa festeggiata, che ci ha inviato una serie di immagini tratte dal web da intersecare tra di loro. Pensate alle torte per adolescenti che girano sul web, sgargianti, esagerate e, diciamolo, a volte poco eleganti.. Che vanno benone, intendiamoci, visto che per l'eleganza c'è tempo e tredici anni sono davvero pochi perché il gusto sia educato...E noi avremmo seguito i desiderata di Giorgia anche se ci avesse chiesto un hello kitty in similoro o una torta- teschio fucsia, perché per noi ogni compleanno è sacro, e sacro è il volere del/della festeggiato/a. Ma visto che la torta richiesta era questa, siamo state doppiamente felici di realizzarla! 

Pan di Spagna semplificato (per uno stampo da 28 cm)
Ingredienti 
15 uova
1 kg di zucchero
1 kg di farina
3 decilitri di latte
20 grammi di lievito in polvere
il succo di mezzo limone

 Procedimento
Montate a neve gli albumi con metà dello zucchero e battete i tuorli con l'altra metà, in modo da ottenere un composto cremoso e soffice.
Aggiungete al composto di tuorli e zucchero la farina setacciata con il lievito e il latte. Quando questo composto sarà perfettamente amalgamato unite gli albumi montati a neve ferma, in modo molto delicato affinché tutto l'impasto non smonti.
Versate nella tortiera e fate cuocere a 170° per 30 minuti. 

Lasciate raffreddare, anzi, se potete, preparate il pan di Spagna il giorno prima, in modo che il dolce abbia la consistenza giusta per un taglio perfetto. Copritelo una vota raffreddato con un contenitore di plastica ma non sigillatelo: soprattutto se il clima è caldo- umido la muffa è in agguato!
Affettate il pan di Spagna e bagnate gli strati; noi abbiamo usato una bagna analcolica alla vaniglia, ottenuta facendo bollire una stecca di vaniglia in mezzo litro d'acqua per 10 minuti e poi sciogliendovi 200 grammi di zucchero semolato. Lasciate raffreddare la miscela e spruzzate sulla torta. 
Quindi spalmate gli strati di crema.

Crema chantilly
4 tuorli
100 grammi di zucchero
50 grammi di farina
mezzo litro di latte
300 grammi di  panna montata zuccherata

Procedimento
  • Mescolate i tuorli con lo zucchero e poco latte; mettete intanto a scaldare il resto del latte.
  • Aggiungete alla miscela la farina setacciata
  • Aggiungete il restante latte tolto dal fuoco continuando a mescolare
  • Fate bollire a fuoco dolcissimo per almeno due minuti, senza mai smettere di mescolare. 
  •  Togliete dal fuoco e fate raffreddare, ricordandovi di mescolare di tanto in tanto per non far venire la pellicina sopra alla preparazione.
  • Lasciar raffreddare la crema e aggiungere delicatamente la panna montata zuccherata

Una volta assemblata la torta "stuccatela" con la crema al burro. Non fa impazzire proprio tutti, ma non c'è niente di meglio per trattenere la pasta di zucchero. Sta a voi cercare di fare lo strato di crema il meno spesso possibile.
Crema al burro al caramello.
Ingredienti 
400 grammi di burro
400 grammi di zucchero a velo
100 grammi di caramello pronto
Procedimento
Portate il burro alla consistenza "a pomata" e amalgamatelo con lo zucchero a velo setacciato. Quindi, a filo, unite il caramello.
Il segreto per spalmare bene la crema al burro è nel riportarla alla consistenza "a pomata", ovvero abbastanza consistente ma non troppo (vale il metodo dell'impronta), e nel possedere un bel vassoio girevole: il nostro proviene dall'Ikea e originariamente lo aveva preso il babbo per i formaggi. Ora il formaggio il babbo lo mangia nel piatto, come tutti, perché questo vassoio è mitico per questo compito specifico.


Per questo uso serve anche una spatolina come questa


Tutti gli accorgimenti, e soprattutto la maestria di Viola (onore al merito; io in questa fase faccio la lavapiatti), hanno fatto sì che si giungesse a questo risultato :


Per le decorazioni rimando ad un successivo post (che chissà quando farò...) perché è tutta un'altra storia!


Ecco la torta finita da un'altra inquadratura (wow, e stavolta abbiamo anche fatto in tempo a fotografarla da tutti i lati!)


E qui la festeggiata con la sua mamma, a cui mando comunque tanti auguri! (perché il compleanno dei  figli, diciamolo, è una festa per ogni mamma, perché rievocare un'esperienza come quella del parto è di per sé un'emozione che si meriterebbe una torta a parte!)


Auguri !!!!

giovedì 17 ottobre 2013

Apericena di fine estate

L'estate si è conclusa, ebbene sì. L'approssimarsi della festa di Halloween cancella sempre qualsiasi illusione di una bella stagione pressoché infinita. Queste foto risalgono  a un mese fa (ormai siete abituate alla nostra schizofrenia riguardo alla tempistica), e si riferiscono al compleanno di mio marito, organizzato come regalo da parte di Viola al babbo. Sebbene ancora fossimo ancora formalmente in estate il clima non ci ha facilitato e l'evento, organizzato inizialmente in giardino, è stato poi spostato in casa. Per fortuna avevamo scelto la formula dell'"Apericena", e, incrementando il numero delle sedie e facendo un po' di spazio per inventare qualche ulteriore piano di appoggio, ce l'abbiamo fatta a tirarlo dentro. Fuori, sulla terrazza davanti al giardino, abbiamo mantenuto comunque la postazione degli aperitivi, opera del nostro barman di fiducia Gianni, nipote di mio marito, che da anni sfrutta (rimettendoci una cifra ad ogni festa...) il suo expertizing per fare un regalo gradito ai vari festeggiati. Fortunatamente il menù ci ha consentito il trasloco repentino.
Il menù, creato da Viola e realizzato da lei, Moreno e da me (proprio in quest'ordine!) ha dovuto tenere conto delle varie esigenze degli invitati: una vegetariana, tre celiache delle quali una intollerante anche al lievito e una reduce da un'ospedalizzazione per problemi di diverticolosi! Praticamente un percorso ad ostacoli...
E invece ce la siamo cavata egregiamente. Il segreto è stato quello di avviare le preparazioni già dalla mattina, pensando a quelle con procedimenti comuni almeno per alcune fasi, e fare umile riferimento ad aiuti che i puristi detestano, quali preparati surgelati, il farro precotto e qualità eccellenti di pasta per celiaci.
Ovviamente fate sempre attenzione a non contaminare gli alimenti tra di loro: se per cucinare per le persone celiache è un obbligo utilizzare esclusivamente attrezzatura da cucina ad esse dedicate (ma basta lavare accuratamente pentole, mestoli, piatti e stoviglie in genere con normale detersivo per avere una garanzia di non contaminazione) quest'obbligo dovrebbe essere rispettato anche per i vegetariani. Il dado da brodo, ad esempio, nonché altri preparati industriali sono insidie da temere. Chiunque mangi a casa vostra, invece, deve avere l'assoluta certezza che rispettare al 100% il suo credo. Tra l'altro alcuni enzimi vengono perduti, e la sola contaminazione degli alimenti con alcune proteine può dare luogo a problemi fisici. E l'incubo peggiore di qualunque padrone/a di casa è proprio quello che i commensali si sentano male, dopo il pranzo da loro offerto!




Farro in due versioni

Ingredienti

500 grammi di farro precotto
200 ml di brodo vegetale (si può fare anche con il dado vegetale biologico)
2 carote
2 gambi di sedano
2 cipolle 
400 grammi di pomodorini ciliegia
olio evo q.b.
sale q.b.
prezzemolo q.b.

per non vegetariani
500 grammi di misto mare per risotti (al nostro supermercato lo troviamo al banco del pesce, surgelato e di produzione degli addetti alla pescheria, ma lo abbiamo usato in altre circostanze anche surgelato di produzione industriale ed era buono lo stesso)
1/2 bicchiere di vino bianco

Procedimento

Fate un soffritto con il trito delle verdure, che poi dividerete in due padelle, abbondando nella padella "vegetariana". Cuocete il farro secondo le indicazioni sulla confezione, avendo cura di tenerlo però al dente. In una padella aggiungete il misto mare, parzialmente decongelato. Intanto nella padella "vegetariana" aggiungete 200 grammi di pomodorini e di seguito il farro ben scolato. Fate saltare per qualche minuto  aggiungendo altro olio evo a crudo. Il farro vegetariano è pronto.
Quando il misto mare avrà "tirato" versate mezzo bicchiere di vino bianco.  Prelevate qualche cucchiaio di misto mare, tritatelo in un mixer e aggiungetelo alla preparazione in cottura. Appena il vino risulta sfumato aggiungete i pomodorini, che lascerete cuocere per qualche minuto, dunque il farro cotto al dente e ben scolato e un altro giro di olio a crudo. 
E' ottimo sia caldo che tiepido che freddo, nonché addirittura riscaldato il giorno dopo!

Pasta alla crudaiola

Ingredienti
500 grammi di pomodorini ciliegia
50 grammi di capperi lacrima
cinque foglie di basilico
un bicchiere abbondante di olio evo
sale q.b
1 mozzarella grande (se vi piace anche di bufala)

                                       

La sera prima preparate in una zuppiera preferibilmente di vetro o di ceramica 500 grammi di pomodorini maturi tagliati in quattro parti; a questi aggiungete 50 grammi di capperi e cinque foglie di basilico spezzato a mano, bagnateli con un bicchiere abbondante di olio extravergine di oliva e riponete in frigo per la notte (se la preparazione è prevista per la cena basta farla all'ora di pranzo). Al momento di preparare la pasta, che lesserete in abbondante acqua salata, scolerete al dente, e passerete sotto l'acqua fredda, aggiustate di sale (che non deve essere messo prima perché rovina i pomodori) e aggiungete della mozzarella tagliata a dadini.

Anche la pasta gluten free può sopportare un simile trattamento, purché sia di ottima qualità (per capirci, le marche dei discount e anche quelle dei supermercati, che pure io uso normalmente, per questa ricetta sono out!). Se azzeccate i tempi di cottura questa pasta può essere addirittura riscaldata! 


Anche la pasta integrale si presta benissimo!
Buon appetito a tutti, qualunque sia il vostro credo o la vostra intolleranza!






martedì 15 ottobre 2013

L'amica Isabella del blog "Le vie della dolcezza"ci 

ha assegnato il nostro II Versatile Blog Aword 




GRAZIE ISABELLA!!!!!!!!!!!!!!!!!
                                                      http://leviedelladolcezza.blogspot.it/ 

Questi gli adempimenti per "incassare" il premio:
  1. Mostrare il logo dell’award sul proprio blog;
  2. Ringraziare il blogger che ti ha nominato, includere il link del suo blog;
  3. Nominare altri quindici blog;
  4. Mettere il link dei tuoi nominati nel post e informarli del premio con un commento;
  5. Scrivere sette cose su di te
Invece di scrivere cose su di noi, cosa che abbiamo già fatto (siamo molto premiate, ebbene sì, grazie grazie che in tante ci volete bene!), stavolta vorrei scrivere 7 cose che vorrei che il nostro blog avesse. Sta a voi dire se ce le ha o no!
  1. correttezza politica: ovvero non concedere il minimo spazio a ditte che abbiano fatto dichiarazioni contro le nostre idee (da poco la Barilla, per esempio), alle multinazionali,  a qualsiasi marca che utilizzi lavoratori minori o in stato di semischiavitù, a qualsiasi cosa che abbia a che fare con i cuccioli ammazzati.
  2. aggiornamento delle pagine (magari ci si riuscisse!)
  3. facilità di lettura
  4. capacità di ispirare: vorremmo che il nostro blog vi facesse venire voglia di "fare", sia che si tratti di ricette che di creazioni di bricolage e decor
  5. capacità di far riflettere: vorremmo che, ogni tanto, questo nostro modesto blog fosse in grado di sollecitare qualche spunto di riflessione
  6. ospitalità: vorremmo un "posto" in cui tutte/i voi possiate sentirvi a casa vostra
  7. sostegno contro la crisi: questo blog è nato in un momento particolare, della congiuntura politico economica generale e della mia vita (un giorno ne parleremo diffusamente), in cui le "uscite" personali possibili erano due: abbandonarsi alla depressione o reagire con energia. Spero che si capisca che la strada intrapresa è stata quella della reazione. 
Ecco l'elenco dei blog che vogliamo premiare:
http://smilebeautyandmore.blogspot.it/
http://www.myapplemarketplace.com/
http://fioridicartaeviolette.blogspot.it/
http://inlovewithparislife.blogspot.it/
http://serebeautyandphoto.blogspot.it/
http://bijouxmartylele.blogspot.it/
http://pomponetteincucina.blogspot.fr/
http://angolobio.blogspot.it/
http://www.mammadisordine.blogspot.it/
http://paesebalocchi.blogspot.it/
http://irenedecoupage.blogspot.it/
http://bellodiesseredonna.blogspot.it/
http://mammavieni.blogspot.it/
http://www.crazyforphotoshop.blogspot.it/
http://silvyettacreazioni.blogspot.it/l

Si tratta di blog accomunati dal fatto di essere tutti di nuovi amici di Frizzi e Pasticci, tutti desiderosi di fare nuove amicizie (come testato dalla loro partecipazione ai linky party) nonché tutti di indubbia qualità!
Applausi a tutte/i !

domenica 13 ottobre 2013

Stuzzichini per rispettare la nostra "mission"....

E' veramente tanto che non posto più niente, malgrado tutti i giorni mi riprometta di farlo. Forse aspetto che mi venga l'ispirazione per il post più originale della mia carriera, finendo col pretendere troppo da me e dalla mission stessa del nostro blog, nel quale si sa in partenza che nessuno troverà insegnamenti di vita o ricette della felicità o al limite della ricchezza. In più, con tutte le nostre aspirazioni a vivere nel modo a impatto più leggero possibile, cerco di postare ricette che prevedano sempre ingredienti all'altezza di questa nostra ricerca. Pertanto non pubblico ricette che prevedano l'uso di ingredienti non biologici o a filiera corta, non provenienti dal commercio equo e solidale, eccetera eccetera. Ma spesso determinati ingredienti non si trovano nel supermercato vicino casa, e io ho il brutto vizio di lavorare..Oppure la fine del mese non è ancora arrivata, ma quella dello stipendio sì, ed io giungo un po' "cortina" all'appuntamento con la spesa... Ergo, a volte compro prodotti che non rispondono agli standard,  e dunque finisco col lasciar fuori un sacco di ricette che invece potrebbero essere carine da postare. Ora, la coerenza è una grande cosa, e penso che se in questo blog doveste trovare mai la ricetta per cucinare un agnellino con pomodorini cantonesi nel latte condensato della nestlè, fareste benissimo a dimenticarvi del nostro link, perché predicare bene e razzolare male è uno sport troppo diffuso in Italia perché ci possa essere ancora tolleranza.  Ma a ben pensarci ci sono ricette che potrebbero rispondere ad un altro dei requisiti dichiarati all'origine del blog: la ricerca del risparmio, purché questo non infici la qualità dei prodotti. Perché è assurdo spendere delle cifre per vedere un canale satellitare o per avere il nuovo modello di telefonino e risparmiare all'osso su ciò che si infila dentro al corpo.
In questo senso mi sono ricordata che tempo fa, partendo da un articolo della rivista on line "Io leggo l'etichetta" (http://ioleggoletichetta.it/) tirammo fuori il post:  http://cecieviola.blogspot.it/2013/01/questo-post-mi-costa-poca-fatica-visto.html ...Ebbene, ricordando a posteriori proprio quel post questa nostra vecchia ricetta, ormai un must in tutti i nostri "eventi", riacquisisce una sua dignità. Ed ecco che ve la posto:

Ingredienti
1 rotolo di pasta sfoglia già pronta in formato rettangolare
5 wurstel grandi (noi abbiamo usato salumeo puro suino, ma loro, sia ben chiaro, non ci danno una lira per dirvelo!)
1 uovo sbattuto
pepe e rosmarino q,b.

Procedimento


Tagliate i wurstel  "a misura"


e sovrammettete un pezzetto di wurstel su un altro che avrete appoggiato sulla pasta sfoglia, lasciando rispetto al margine verticale di questa almeno tre dita.

Sbattete un uovo 


e spennellatelo sulla pasta sfoglia


Sovrapponete la pasta sfoglia delicatamente, lasciando un bordo rispetto al volume dei wurstel all'interno di almeno due centimetri


Tagliate la striscia di pasta sfoglia in cui avete alloggiato i wurstel


Chiudete la striscia di pasta sfoglia con dentro i wurstel con i rebbi di una forchetta


Spennellate con l'uovo sbattuto


Tagliate le strisce a cilindretti di circa tre centimetri di spessore e infornate a 180° fino a doratura avvenuta. A noi occorrono in genere 10- 15 minuti, ma rispettiamo troppo i tempi di tutti i forni per poter essere tassative, lo sapete.
Un ulteriore versione prevede l'utilizzo di pepe e rosmarino da sciogliersi in una parte dell'uovo sbattuto, con cui spennellare anche la superficie interna della pastasfoglia, in modo da aromatizzare i salatini. A questo proposito potrebbe essere usata anche la paprika, ma noi non abbiamo mai provato. Se lo fate voi fatecelo sapere: posteremo i vostri risultati! 


Colgo l'occasione di questo post per ringraziare l'amica Isabella del blog "Le vie della dolcezza" che ha pensato a noi per il premio :

In attesa che Viola (stavolta non mi scappa) scriva  7 cose su di sè, penserò al criterio con cui attribuire il premio (magari mentro piego i panni - 1 milione!- in uscita dall'asciugatrice...)

Ciao a tutte!

lunedì 7 ottobre 2013



L'amica Valentina del blog "Un giorno speciale" ( http://myveryspecialday.blogspot.it/2013/10/sper-sweet-blog-award.htmlha pensato a noi per il :


Grazie 1000, cara Valentina!!!!


E ora pensiamo ai doveri che l'accettazione del premio comporta: ecco qui le 4 domande e 4 risposte. Anche in questo caso due risposte per uno, ma siccome Viola è al campus (poi vi racconterò tutto, sto preparando qualcosa che parli di questa sua esperienza...e della mia di mamma che resta a casa mentre la sua bambina è diventata grande e va imparare le cose in un'altra città...), io risponderò per lei. In fondo sono la sua mamma, un po' la conoscerò, no?

1)Biscotti o Torta?
2) Qual è il tuo spuntino preferito?
3) Quando hai maggior voglia di dolci?
4) Se avessi un soprannome dolce, quale sarebbe? 



risposte di Cecilia

1) biscotti: se uno ti viene male, hai tutti gli altri per rifarti
2) quello che ho scoperto ora: gelato alla vaniglia con coulisse di fichi e mandorle: un giulebbe! Il signor Dukan mi scuserà....

Risposte di Viola (vedremo presto se ci ho preso...)

3) il pomeriggio (ma anche la sera- a pensarci anche un po' la mattina e dopo i pasti...)
4) "Cavalletta" (fa rima con "Violetta", e voi direte che non è un dolce..Non lo è da noi, ma forse in qualche tribù amazzonica sì)

Ed ecco i nomi dei blog premiati: stavolta il criterio di scelta è stato, oltre al solito della qualità intrinseca del blog e il ridotto tasso di pubblicità e promozioni, il fatto che siano nuovi amici, "scovati" all'interno dei vari Linky Party e eventi web del genere: 

Tiziana di:  "Sweet and coloured"  http://sweetandcoloured.blogspot.it

Virginia  di :"A casa" http://acasabyvirginia.blogspot.it"

Stefania di "I primi passi per creare" http://primipassipercreare.wordpress.com

Rachele di: "Non solo incinta" http://www.nonsoloincinta.blogspot.it/

Giuliana di "Casa Giuliana" http://casagiuliana.blogspot.it/

Antonella di:  http://liberacreativita.blogspot.it/

Giulia di "I segreti di Sophie" http://isegretidisophie.blogspot.it

Nicole di "Leggere per sognare" http://booksdreamer.blogspot.it

Alessandra di "My ooak" http://alessandranicolin.blogspot.it/

Lucia e Vincenzo di "La cucina casereccia"  http://lacucinacasareccia.blogspot.it

Valeria "Al mio 3 evviva Valeria"  http://almio3evvivaleria.blogspot.it/

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mercoledì 2 ottobre 2013

Una favola vera per liberare un seme

Oggi 2 ottobre 2013 prende il via la campagna promossa dall'ambientalista Vandana Shiva 

"Agisci per la Libertà dei Semi e del Cibo: 2-16 ottobre 2013"



Pensate a cosa è un seme. Il più piccolo e “inutile”. Quello invadente del soffione che si alza in volo e ti fa starnutire. Quello insolente del fora-sacco che ti resta piantato nel maglione e ti sgraffia quando ti spogli... Qualsiasi seme....
L'altro giorno uno dei miei bambini (io faccio la maestra di Scuola di Infanzia), ha detto, durante il momento dell'incontro: “Pensa maestra, tutti noi siamo stati, prima prima, un seme!”. Tutti i miei marmocchi e le mie marmocchie, di solito abbastanza confusionari, si sono zittiti/e... E' emozionante pensare che qualsiasi cosa nasce da un seme. Noi compresi. Nel seme c'è la vita, comunque voi la pensiate.
E continuate a pensare: una nuova legge proposta dalla Commissione Europea renderebbe illegale “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati “analizzati, approvati e accettati” da una nuova burocrazia europea denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee.” .
In pratica, che succede? Che da una parte si spinge l'acceleratore sulla sperimentazione biogenetica delle multinazionali, che si lavano la coscienza brevettando (e dunque sdoganando) i loro organismi modificati e si riparano il portafoglio impedendo agli agricoltori di ricorrere a semi che non siano i loro, dall'altra si contrae il campo all'agricoltura locale e di piccolo cabotaggio, soprattutto se non vuole assoggettarsi al controllo delle multinazionali.
Detta così non fa tutta questa impressione. C'è chi dice che un controllo va fatto, e che l'ordine tra le specie vegetali è auspicabile... Allora vi riporto un caso concreto, e ve lo racconto come se fosse una storia che possa essere raccontata ai miei ragazzi e alle mie ragazze di cinque anni:
C'era una volta contadino povero, ma povero, così povero che decise di chiedere aiuto ad un mercante ricco. Questo mercante ricco gli dette a poco prezzo dei semi di una pianta che il contadino non aveva mai usato. “Io avrei preferito dei semi di patata e di pomodoro, perché quelle piante io le amo e mia moglie cucina bene i loro frutti, che i miei figli mangiano volentieri....” disse il contadino povero.. “Sono semi magici!” replicò il mercante ricco al contadino povero . “Ti daranno tanto raccolto, quanto semi di patate e di pomodori non ne hanno mai fatto. Ma ricordati: non potrai mai prenderne i semi!” Il contadino povero ringraziò e si rassegnò a non avere semi né di patata né di pomodoro, arò la terra e piantò i semi, e quindi aspettò. Al momento del raccolto fu felice, perché i semi magici aveano fatto così tante piante magiche che il contadino non sapeva più dove metterne i frutti. Alcune li aveva mangiati, ma a lui, a sua moglie e ai suoi figli i frutti di quelle piante non piacevano affatto...“li compro io, per farti un favore” disse il mercante ricco; “certo che devo pagarteli poco, anzi pochissimo!”. E così il mercante si comprò per pochi soldi i frutti cattivi di quella pianta. Li portò al mercato, e trovò tanta gente che li desiderava. Così li vendette triplicando il prezzo che aveva dato al contadino, e da ricco che era divenne ancora più ricco. Il contadino spese tutti i soldi che aveva guadagnato per comprarsi del patate e pomodori da mangiare, per sé, per la moglie e per i figli, ma a quel punto non aveva neppure più soldi per potersi comprare i semi di patata e di pomodoro, e neppure per ricomprarsi quelli della pianta magica dal ricco mercante... Allora prese delle piante magiche che erano avanzate e ne prese i semi, che ripiantò. “Eh no!” gridò allora il ricco mercante: “io ti ho venduto quella pianta magica, ma tu non puoi piantarne i semi!” E il ricco mercante, che era anche un mago, fece un incantesimo al contadino povero, che lo rese ancora più povero di quando lo aveva incontrato.

Nella realtà l'Argentina è il contadino povero, la multinazionale Monsanto è il mercante ricco, e la pianta magica è la soia ogm. Agli inizi degli anni ‘90 il paese ha avviato il processo di semina diretta e la concentrazione di poche colture, soprattutto della soia. La soia transgenica ha sostituito tutte le altre produzioni, anche quelle ibride iniziate dagli americani. C’è stata una grossa espansione di coltivazione di soia, che è arrivata a 15 milioni di ettari e verso i 18 in molte zone, zone vergini, nel nord soprattutto. In realtà gli abitanti dell’America Latina consumano pochissima soia. I diritti della Monsanto nel 1996 sono passati agli agricoltori, ma dal 2006 essa vuole riscuotere un “fee” tecnologico, dal valore di 300 milioni di dollari, dai coltivatori. Monsanto sta effettuando una pressione molto forte su di loro.
l’America Latina ha un grande problema: è caduta in una trappola e il fenomeno ha una dimensione estrema non facilmente controllabile. 
Del resto ovunque nel mondo, soprattutto in quello meno sviluppato, i costi dei semi sono aumentati e i brevetti da parte delle multinazionali costringono i coltivatori ad acquistarli ogni anno e ad indebitarsi, portandoli anche al suicidio.
E' importante ribellarsi al monopolio delle sementi da parte delle Multinazionali. Io proverò a farlo, fatelo anche voi!





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