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mercoledì 18 gennaio 2017

Panini cileni ai tre sapori con il Bimby


Ecco la versione glutinosa dei panini già presentati nella versione gluten free. In Cile vengono serviti come entreè, insieme a piattini con riccioli di burro; quindi da noi si prestano ad essere serviti come antipasto per un pranzo "seduto", soprattutto se come me voi siete sempre in ritardo. Gli ospiti hanno qualcosa da addentare e pazientano fino l'arrivo del primo piatto....

Ingredienti
20 grammi di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero
180 grammi di acqua
100 grammi di latte
20 grammi di olio evo
400 grammi di farina tipo 0
100 grammi di di farina manitoba
1 cucchiaino e mezzo di sale
50 grammi di olive denocciolate e tritate
2 spicchi di aglio tritati
2 cucchiai di origano
1 uovo sbattuto

Procedimento
Tritate le olive e l'aglio separatamente a velocità 7 per 10 secondi. Mettete da parte i due triti, sciacquate e asciugate bene il boccale.
Sciogliete il lievito con 100 grammi di acqua tiepida e con lo zucchero.
Versate nel boccale l'acqua rimasta, il latte, l'olio, il lievito sciolto, le farine, per ultimo il sale e impastate 30 secondi a velocità 5; dividete l'impasto in tre parti.
Aggiungete in ciascuno dei tre impasti gli ingredienti, ovvero in uno le olive, in uno l'aglio e nell'altro l'origano; impastate altri 30 secondi a velocità 5 e poi 2 minuti a velocità boccale modalità spiga per ciascun impasto.
Mettete gli impasti a lievitare in diverse ciotole coperte in un posto caldo (io l'ho messo in forno preriscaldato a 50°)  finché non raddoppieranno di volume ( a me ci sono volute circa 2 ore).
Fate delle palline e mettetele a lievitare nuovamente. 
Sbattete l'uovo con un po' di latte. 
Quando i panini saranno lievitati spennellatevi sopra l'uovo e cuoceteli in forno statico caldo a 200° per circa venti minuti. Fateli raffreddare su una griglia per non farli inumidire.
Sono buoni sia caldi che freddi.

mercoledì 4 gennaio 2017

Panini cileni senza glutine con il bimby


Al circolo culturale Pertini abbiamo fatto una serata cilena:  il Cile è un paese che portiamo nel cuore: molti degli ospiti della serata sono stati, da ragazzi impegnati politicamente, ammiratori di Salvador Allende, la cui parabola venne drammaticamente stroncata dal golpe di Pinochet. L'occasione di sentirci vicini a quel paese è arrivata quando uno chef cileno, genero di uno dei nostri soci più attivi, si è trovato occasionalmente a Livorno, e si è prestato a preparare il piatto tipico: ovvero il "Caldillo de congrio", ovvero la zuppa di grongo, talmente famosa da essere declamata in un'ode da Pablo Neruda.

Nel mare
Tempestoso
Del Cile
Vive il rosato grongo,
gigante anguilla
dalla nivea carne.
E nelle pentole
Cilene,
sulla costa,
nacque la zuppa
gravida e succulenta,
benefica.
Portate in cucina
Il grongo spellato,
la sua maculata pelle recede
come un guanto
e allo scoperto rimane
allora
il grappolo del mare
il grongo tenero
splende
ora nudo,
preparato
per il nostro appetito.
Adesso
Prendi
Dell’aglio,
e per prima cosa accarezza
questo avorio pregiato,
adora
la sua fragranza iraconda,
allora
lascia che l’aglio tritato
cada con la cipolla
e il pomodoro
fin quando la cipolla
avrà un colore dorato.
Nel frattempo
Cuoceranno con il vapore
I regali gamberi marini
E quando saranno arrivati
Al punto giusto,
quando si sarà rappreso il sapore
in un intingolo
formato dal succo
dell’oceano
e dall’acqua chiara
che sprizzò la luce della cipolla,
allora
che entri il grongo,
e si sommerga nella gloria,
che nella pentola
si inolii,
si contragga e si impegni.
Ora è solo necessario
Lasciare che sulla pietanza
Cada la crema
Come una rosa densa,
e al fuoco
lentamente
consegnare il tesoro
fino a quando nella minestra si siano riscaldate
le essenze del Cile,
e sulla tavola
arrivino, sposi novelli,
i sapori
del mare e della terra
in modo che in questo piatto
tu conosca il cielo
Siccome Rodrigo è, come tutti gli chef, molto geloso delle sue ricette, io mi sono occupata di altro, ovvero dei panini e delle empanadillas. I panini, in Cile, servono più che per semplice accompagnamento delle pietanze, come entrées per il pranzo, servite con salsine o più semplicemente, come abbiamo fatto noi, con del semplice burro salato. E siccome c'era una ragazza celiaca, mi sono organizzata di conseguenza, e anch'io ho potuto mangiare questi bei paninetti!

Ingredienti
1 cubetto di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero
150 grammi di acqua
150 grammi di latte
30 grammi di olio evo
320 grammi di farina senza glutine per pane e pizza (non della coop, per favore)
100 grammi di fecola di patate (da prontuario)
1 cucchiaino e mezzo di sale
50 grammi di olive denocciolate e tritate
2 spicchi di aglio tritati
2 cucchiai di origano

Procedimento
Tritate le olive e l'aglio e metteteli da parte.
Sciogliete il lievito con 100 grammi di acqua tiepida e con lo zucchero.
Versate nel boccale l'acqua rimasta, il latte, l'olio, il lievito sciolto, le farine, per ultimo il sale e impastate 30 secondi a velocità 5; dividete l'impasto in tre parti.
Aggiungete in ciascuno dei tre impasti gli ingredienti, ovvero in uno le olive, in uno l'aglio e nell'altro l'origano; impastate altre 30 secondi a velocità 5 e poi 2 minuti a velocità boccale modalità spiga.
Mettete l'impasto a lievitare in una ciotola coperta in un posto caldo (io l'ho messo in forno preriscaldato a 50°)  finché non raddoppi di volume ( a me ci sono volute circa 3 ore).
Fate delle palline e mettetele a lievitare nuovamente. Oppure, se la consistenza dell'impasto non vi entusiasmasse, ritagliate dei cerchi con dei coppapasta.
Quando saranno lievitati cuocete in forno statico caldo a 200° per circa venti minuti. Fate raffreddare su una griglia per non farli inumidire.



Le deseo buen apetito!

ps: a breve la ricetta della zuppa di grongo di Isabel Allende, oltre ai panini cileni con glutine e alle empanadillas


lunedì 25 febbraio 2013

Pane senza glutine senza farine speciali

Questo è un pane che ho sperimentato per la festa di Carnevale, prendendo spunto dal blog incucinasenzaglutine (http://incucinasenzaglutine.blogspot.it/2012/03/pane-con-farine-naturalmente-senza.html) per cercare un pane da farsi senza i soliti preparati, che si potesse affettare e spalmare di crema al cioccolato. Ho  fallito miseramente l'obiettivo, proprio perché ho esagerato nell'ansia di sperimentazione, e non ho seguito la ricetta di Valentina (che tra l'altro mi aveva anche sconsigliato di fare un pane "naturale" per quella circostanza, e di ricorrere ad un preparato, di sicura resa). Ciò che è saltato fuori è stato un pane di certo buono e saporito (sarà apprezzato da chi ama la polenta), ma con una crosta molto spessa e una mollica leggermente umida. Io l'ho comunque finito nello spazio di due giorni (anche se questo depone più a favore del mio appetito che a favore della buona qualità del pane...). Lo consiglio agli amanti dei cantucci di pane (nella mia famiglia ce ne sono, non so se altrettanto è nella vostra...). Di certo lo sconsiglio a chi ha una protesi o delle otturazioni al limite della resistenza....

Ingredienti

410 ml acqua
1 cucchiaio olio
250 grammi farina di riso
200 grammi di farina di mais
1 cucchiaino zucchero
1 cucchiaio sale fine
mezzo panetto di lievito di birra fresco
















Preparazione
Miscelate le farine. Mettete l'acqua intiepidita e l'olio nella vaschetta dell'impastatrice, il sale in un angolo, lo zucchero in quello opposto e il lievito fresco sbriciolato nel mezzo, dove avrete fatto una buchetta con le dita.

Avviate la macchina sul programma "impasto" e lasciatela al suo destino.
A fine del programma stendete l'impasto su una teglia con l'aiuto di un cucchiaio

Vi troverete davanti un impasto molto morbido, che non si lascerà lavorare con le mani. 

Dategli una forma con un cucchiaio periodicamente inumidito con acqua e olio



Fate lievitare in un posto caldo per almeno mezz'ora.
Infornate in forno caldo a 180° per mezz'ora, poi spengete e tenete ancora 10 minuti a 100°. Una volta sfornato il pane mettetelo a raffreddare su una griglia, altrimenti si inumidirà troppo.


Ricordatevi che il pane deve essere tagliato solo quando si sia già raffreddato. Buon appetito

mercoledì 31 ottobre 2012

Panini di Halloween

Questa ricetta partecipa al contest:


Panini di Halloween



Il merito della forma particolare di questi panini non è mia,  ma di Veronica del blog "Dolci Armonie" (http://dolciarmonie.blogspot.it/2012/10/dolcetto-o-scherzettodolcetto.html), che mi ha fatto venire in mente che questa poteva essere una bella idea per i panini per la cena di Halloween. La ricetta è quella semplicissima per i panini al latte per macchina da pane, e consiste nell'infilare nella sequenza in cui sono scritti i seguenti

Ingredienti
360 ml di latte
2 cucchiai di olio evo
600 grammi di farina 00
2 cucchiai di sale
1 cucchiaio di zucchero
mezzo panetto di lievito di birra fresco
curcuma per colorare e insaporire

e selezionare il programma "impasto".

Quando la macchina vi avrà inviato il segnale rituale di spegnimento (la mia fa un rumore degno di Halloween anche quando Halloween non è) estraete l'impasto e fatene una sorta di salsiccione, che dividerete in pallette da 1 etto circa l'una. Volendo potreste farle anche in maggior numero e più piccole, però non saprei indicarvi i tempi esatti di cottura. A questo punto comincia la fase della legatura, che io ho preso un po' poco sul serio: ho usato una filza di cotone e l'ho arrotolata in su' e giù attorno alle palline, a dare la forma della zucca.


Non avevo fatto i conti con la lievitazione e con la poca robustezza della filza (che è fatta apposta per sfibrarsi nelle impunture...Sventata io che non ho riflettuto su questo punto). Dunque, vi consiglio caldamente di munirvi di uno spago da cucina e fare sulla sommità delle pallette dei bei fiocchi da sciogliere una volta ultimata la cottura. Infatti i miei panini-zucchetta sono venuti belli e buoni, ma intessuti dei fili che non sono riuscita a strappare completamente via una volta che sono stati pronti! Dunque, per evitare di fare uno scherzetto non troppo simpatico agli amici di Viola, tipo legatura della lingua o, peggio ancora, effetto capello robusto durante la masticazione, i panini se li sono sono mangiati i familiari, preavvertiti circa le conseguenze delle loro azioni masticatorie! E io li farò nuovamente con lo spago alimentare, debitamente slegato a fine cottura.
Dimenticavo: per dare un colorito aranciato alle zucche ho passato l'uovo sbattuto sulla superficie dei panini e li ho cosparsi di curcuma, una spezia compresa nel curry. Credo che anche altre spezie possano conferire una qualche colorazione, comunque molto attutita dalla brunitura dovuta alla cottura. 
Per la cottura io ho optato per 160°a forno ventilato per 25 minuti, perché il mio forno sta diventando sempre più imprevedibile. Tra l'altro la teglia che avevo messo un po' più in basso ha registrato il sacrificio del fondoschiena dei due panini che non erano entrati nella placca mediana. Dunque anche stavolta il mio elettrodomestico ha avuto la sua vittima rituale (sempre per restare in tema halloween). 


P.S: ne ho fatti una nuova mandata, e li ho legati con lo spago da cucina con un fiocco districabile. Fate comunque molta attenzione nello slegare i panini, perché la lievitazione fa sì che il pane inglobi in filo. Stavolta non ho buttato spezie e ho lasciato al forno fare tutto (con tutti gli scherzetti che mi, qualcosa da solo potrà pur farla, no!?). Ah! Dimenticavo: ho fatto lievitare i panini per circa 15 minuti a 100°.  





mercoledì 5 settembre 2012

Vacanze friulane: la gubana

Brevi (ma intense) vacanze in Friuli

Questa è stata un'estate particolare; nonno Giovanni ci ha lasciato, dopo aver combattuto, come ha fatto per tutta la sua lunga vita, fino all'ultimo. Per questo le vacanze al mare sono state sottotono, e tutta la stagione ha preso dei contorni malinconici, da autunno precoce, malgrado la canicola. Ma l'idea di rinunciare ad un breve periodo spensierato con i ragazzi (che a breve preferiranno fare le vacanze con gli amici, piuttosto che con i loro vecchi) proprio non ci andava giù. E della crisi, poi, ne vogliamo parlare? I voli low cost si sono rivelati, almeno per la nostra esperienza, un vero bluff, le vacanze organizzate impossibili per impegni di lavoro, le città d'arte non alla portata del nostro portafoglio. Per fortuna sfrucugliando in internet sulla pagina last minute nel giro di tre giorni abbiamo trovato un bungalow in un residence di Grado, in provincia di Gorizia, che costava pochissimo. Così ci siamo caricati la macchina di provviste (il nemico non dovrà mai prenderci per fame) e siamo partiti alla volta del Friuli Venezia Giulia, magnifica regione a noi completamente sconosciuta. Qui abbiamo visitato città, castelli, montagne e lagune, con una puntata a Venezia perché Viola non poteva resistere (e lì i propositi di risparmio svaniscono come le sagome dei ponti nella nebbia lagunare) e ci siamo riportati indietro la voglia di tornare di nuovo, con un po' più di tranquillità (di tempo e di pecunia) per guardare con più calma tutto quello che c'è da guardare e per assaggiare tutti quei piatti deliziosi che abbiamo visto elencati sui menù dei ristoranti di cui non abbiamo varcato la soglia (e non vi dico dei vini, che il pater familias conta di assaggiare in una nuova occasione).


Da questa foto non si capisce, ma eravamo in cima ad una montagna! (Sella Nevea)

Abbiamo scoperto perché il burro di malga è così buono: queste mucche  mangiano cose  particolari...
Sono ormai anni che gli oggettini a volte un po' kitch che si portano come souvenir delle vacanze sono stati sostituiti da specialità gastronomiche del posto in cui andiamo. Dall'Isola d'Elba di solito portiamo Schiaccia briaa e aleatico dell'Elba, o miele biologico, e così via. A Venezia abbiamo visto una pasticceria, ma dando un occhio ai prezzi abbiamo pensato che avremmo risparmiato se fossimo tornati ai santi vecchi, e avessimo piuttosto regalato oggetti in vetro di Murano.


Così, complice anche il fatto che le intolleranti di famiglia non avrebbero potuto essere accontentate in nessun modo, perché dolci tipici per celiaci non esistono, abbiamo pensato di comprare solo materie prime: passito Picolit, burro di malga, noci, pinoli e mandorle  locali. Al supermercato vicino a casa abbiamo comprato il resto e dal computer abbiamo scaricato la ricetta della gubana, dolce tipico di cui ci è piaciuta la filosofia: ci si mette dentro quello che c'è in casa (scordatevi però quell'avanzo di arrosto della sera prima!), tanto che ogni famiglia ha la sua ricetta! Anche la nostra famiglia, malgrado il fatto che di friulano non ha nulla, ne avrà una! Questa:

Queste quantità non vi sgomentino: sono gli ingredienti per 7 dolci!
300 grammi di pasta sfoglia
2 uova
50 grammi di zucchero semolato
80 grammi di uva passa 
1 bicchiere di passito
50 grammi di pinoli
50 grammi di mandorle pelate
80 grammi di gherigli di noce
50 grammi di burro
qualche biscotto secco
una fetta di pane 
50 grammi di fichi secchi
50 grammi di prugne secche
25 grammi di canditi
la scorza grattugiata di un limone

Ma, come scrivevo prima, il bello della gubana, che qui vedete nella versione di Cividale del Friuli, che prevede l'uso della pasta sfoglia, al posto di quella di Gorizia, che prevede l'utilizzo della pasta lievitata (una delle mie allergiche lo è anche al lievito), è che gli ingredienti sono sostituibili: al posto del pane e dei biscotti potete mettere del pan di spagna avanzato da una torta decorata, o degli amaretti che vi siete dimenticati in dispensa (purché, ovvio, siano ancora commestibili). Potete omettere i canditi o i costosissimi pinoli, sostituire le prugne con delle albicocche secche. Alcune ricette prevedono l'uso di spezie come la cannella e i chiodi di garofano, e magari una volta o l'altra proverò a metterceli. Stavolta mi è bastata questa miriade di ingredienti. 
Il risultato, mi dice chi l'ha ricevuta, è stato più che soddisfacente. Già, perché per noi non ne è rimasto nemmeno un pezzettino...

Procedimento
Preparate una pasta sfoglia come di consueto o compratela pronta se volete fare prima (lo sapete ormai che non sono una purista). Datele una forma rettangolare.
Nel frattempo montate uova e zucchero in una planetaria fino a che il composto non sia diventato bianco e denso.
Passate nel burro fuso i biscotti e il pane sbriciolati (o il pan di spagna ecc); mescolate tutti gli ingredienti secchi e aggiungete poi, con molta delicatezza, tre quarti del composto di uova e zucchero.



Spalmate quasi tutto il rimanente del composto di uova e zucchero sulla sfoglia

                                          

Stendete il ripieno sulla pasta sfoglia, lasciando un po' di spazio ai bordi.


Arrotolate la sfoglia sul lato lungo spalmandola con le uova e lo zucchero man mano che la avvolgete.


Date al rotolo una forma arrotolata o quella di una ciambella, secondo il vostro gusto. 

Cuocete in forno ventilato a 180° per 25- 30 minuti.





Questa è la produzione complessiva: roba da pasticceri friulani!


giovedì 26 luglio 2012

Pane, panini e PaniNicco

Questa ricetta partecipa alla raccolta:


Qui cominciamo dalle origini: non da Adamo ed Eva, ma comunque da lontanuccio, ovvero dall'impasto.
Io lo faccio con la macchina del pane,e anche se, come ho già detto in un'altro post, questo scandalizzerà i puristi, la trovo una grande comodità. Però...perché c'è un però: le ricette della macchina del pane non mi fanno uscire mai gli impasti come li voglio io, ovvero belli tonici. Quindi dopo alcuni esperimenti fallimentari, ho trovato le proporzioni giuste, almeno per la mia macchina. In linea di massima ho notato che bisogna aumentare gli ingredienti secchi e aumentare un po' la quantità di lievito. Oppure, se preferite, allungare i tempi di lievitazione, opzione che io ho scelto.

Ingredienti per 10 panini 
(metto il peso in grammi perché per precisione ho pesato tutto sulla bilancia elettronica)

300 grammi di latte intero
due cucchiai di olio extra vergine di oliva
600 grammi di farina
2 cucchiai di sale
1 cucchiaio di zucchero
10 grammi di lievito

1 uovo sbattuto (se ne avete meno a disposizione, perché avete fatto una frittata o che so io, va bene anche una minor quantità)
una manciata di semi di sesamo



Mettete gli ingredienti nell'impastatrice nella sequenza in cui sono scritti, avendo cura di mettere il sale e lo zucchero ai lati opposti e il lievito sbriciolato nel mezzo.
Quando la macchina ha finito il programma "impasto" ignoratela, e lasciate che l'impasto continui a lievitare almeno un altro paio di ore.


Tagliate l'impasto in strisce più o meno uguali e tagliate queste in rettangoli.  Spalmate l'uovo sbattuto sui panini e cospargeteli di semi di sesamo. Infornate quando il forno, che comunque programmerete per i 180°, non ha ancora raggiunto la temperatura, in modo da fare ancora lievitare i panini.


Ecco fatto:


Questi invece sono gli ingredienti per il PaniNicco, intitolato al suo inventore, Niccolò, fratello di Viola e dunque mio figlio.

Ingredienti per 2 panini

2 panini al latte
2 mini hamburger
una ciotola di foglie di insalata
4 fette di speck tagliate a pezzetti
4 fette di groviera
olio, sale, pepe q.b.


Il procedimento è elementare. L'unica accortezza è quella di di tagliare gli hamburger a misura di panino, cuocerli alla griglia e condirli con sale, pepe e olio. Poi basta disporre gli ingredienti uno sull'altro e spalancare con cura la bocca, avendo l'accortezza di richiuderla ritmicamente. Ah, e ricordarsi di deglutire!




lunedì 2 luglio 2012

Treccine al bacon

Anche questa ricetta partecipa al contest a tema buffet

Treccine al bacon
Ingredienti
  • 450 grammi di farina + un cucchiaio
  • 250 grammi di latte
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 2 cucchiai di sale
  • 15 grammi di lievito di birra
  • 250 grammi di pancetta affumicata tagliata a cubetti
Procedimento
  1. Preparate un impasto con la farina, il latte, lievito di birra zucchero e sale, procedendo come per fare un pane al latte. Io ho usato la macchina del pane con funzione "impasto".
  2. Quando l'impasto sarà pronto, incorporatevi i cubetti di pancetta
  3. Stendete l'impasto su un tagliere e tagliate delle striscioline
  4. Intrecciate le strisce tra loro e spennellate con l'uovo sbattuto
  5. Infornate a 180° per 20 minuti, poi spengente il forno e lasciate asciugare per altri 10 minuti.

Brioches salate mignon alle spezie

Questa ricetta partecipa al contest a tema buffet:




BRIOCHES SALATE ALLE SPEZIE

Ingredienti
  • 450 grammi di farina
  • 250 grammi di latte
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 2 cucchiai di sale
  • 15 grammi di lievito di birra
  • 1 e 1/2 hg di burro
  • un cucchiaino di paprica forte
  • un cucchiaio di curry 
  • un cucchiaio di prezzemolo secco
  • 1 uovo sbattuto
Procedimento
  1. Preparate un impasto con la farina, il latte, lievito di birra zucchero e sale, procedendo come per fare un pane al latte. Io ho usato la macchina del pane con funzione "impasto".
  2. Quando l'impasto sarà ben lievitato trasferitelo su una spianatoia e modellate con il mattarello un rettangolo.
  3. Ricavate un rettangolo dal burro, che infarinerete e porrete sopra al rettangolo di pasta.
  4. "Incartate" il rettangolo di burro in quello di pasta (il procedimento è quello della pasta sfoglia), tirate e ripiegate la sfoglia ottenuta su sè stessa. Fate questa operazione per tre volte. Non c'è bisogno di rimettere l'impasto in frigo tutte le volte.
  5. Lasciate riposare il panetto per almeno un ora, dividetelo in tre parti e aggiungete a ciascuna parte una spezia diversa
  6. Stendete, un panetto alla volta, in una sfoglia sottile e tagliatelo in triangolini uguali.

  1. Lasciate riposare i triangolini per almeno 1/2 ora e spianateli ulteriormente
  2. Girateli su sé stessi partendo dal lato corto, dando loro la forma di una brioche
  3. Ponete a lievitare a 50° almeno mezz'ora
  4. Spennellate con l'uovo sbattuto, corpargete abbondantemente di spezie e infornate
Temperatura e tempi dipendono dal forno e dalla dimensione delle brioche; io ho infornato a 180° per 1/2 ora le brioches più grandi, poi ho spento il forno e le ho tenute dentro ancora 10 minuti.

PS: Ho notato che nella descrizione della preparazione ricorre più volte il numero 3. Che si tratti di un rituale di qualche setta, o peggio? direte voi. Niente di tutto ciò; è stato veramente un caso. Vorrà dire qualcosa? boh? Se dovessi vincere il contest tre diventerebbe comunque il mio numero fortunato!

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