lunedì 27 maggio 2013

Diamo battaglia agli sprechi, tutti insieme!




Foto: ©Jonathan Bloom
Riprendo dalla blog di Cristina Pipitone  "Happiness and Family"1) la notizia di una interessante iniziativa, che a noi appassionate di cucina e di cultura del cibo può interessare (anzi, dovrebbe interessare di legge!). 

Secondo la FAO (2011) i cittadini europei e statunitensi gettano nella spazzatura tra i 95 e i 115 kg di rifiuti alimentari pro-capite ogni anno, in barba alla crisi. 
Nei 27 Stati membri la quota annuale di rifiuti alimentari raggiunge gli 89 milioni di tonnellate, una media di 179 kg per abitante, anziani e neonati compresi. Gli sprechi alimentari avvengono lungo tutta la catena produttiva, dal campo alla tavola.
Secondo i dati della FAO, a livello mondiale, circa un terzo di tutto il cibo prodotto, per un valore approssimativo di mille miliardi di dollari, va perduto o sprecato lungo la produzione ed il consumo. Le perdite alimentari avvengono per lo più a livello della produzione (raccolto, trasformazione e distribuzione) mentre gli sprechi di cibo avvengono in genere a livello di dettaglianti e di consumatori.
Il documento ha messo in evidenza che:

  • I paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo dissipano all'incirca la stessa quantità di cibo, rispettivamente 670 e 630 milioni di tonnellate.
  • Ogni anno i consumatori dei paesi ricchi sprecano quasi la stessa quantità di cibo (222 milioni di tonnellate) dell'intera produzione alimentare netta dell'Africa sub-sahariana (230 milioni di tonnellate).
  • Frutta e verdura, insieme a radici e tuberi, sono gli alimenti che vengono sprecati maggiormente.
  • L'ammontare di cibo che va perduto o sprecato ogni anno è equivalente a più di metà dell'intera produzione annuale mondiale di cereali (2,3 miliardi di tonnellate nel 2009/2010)

Il rapporto analizza la differenza tra le perdite e gli sprechi; la distinzione è dovuta al fatto che le perdite alimentari avvengono in fase di produzione, raccolto, dopo raccolto e lavorazione dei prodotti ed è una caratteristica che si riscontra maggiormente nei paesi in via di sviluppo dovuto spesso alle carenze tecnologiche ed agli scarsi investimenti. Lo spreco di cibo, invece, avviene nella fase successiva, quando il prodotto è in mano a venditori e consumatori che gettano cibo ancora in buone condizioni e perfettamente commestibile. Il problema dello spreco riguarda maggiormente i paesi industrializzati. Circa il 40 per cento delle perdite e il 40 per cento degli sprechi di cibo avviene in queste fasi di dopo raccolto, lavorazione, nel primo caso, a livello di venditori e consumatori, nel secondo caso.
Perdite e sprechi si trasformano in un enorme sperpero di risorse. Basti pensare all’acqua dolce utilizzata per irrigare le coltivazioni, all’esasperazione ed impoverimento delle terre, al consumo di energia, senza dimenticare manodopera e risorse economiche. Il connubio di questo sperpero di risorse contribuisce all’emissione di gas serra e al riscaldamento climatico con tutte le conseguenze che stiamo vivendo.
Il sistema alimentare mondiale ha profonde implicazioni per l'ambiente e produrre maggior cibo serve solo a esacerbare la pressione su di esso.
    • Oltre il 20 % di tutta la terra coltivata, il 30% delle foreste ed il 10% dei pascoli sono degradati;
    • A livello globale viene prelevato il 9% delle risorse idriche, il 70% del quale viene utilizzato dall'agricoltura irrigua;
    • I cambi di destinazione agricola e del territorio, come ad esempio la deforestazione, incidono per oltre il 30% sul totale delle emissioni di gas serra;
    • A livello mondiale, i sistemi agro-alimentari incidono per circa il 30% dell'energia disponibile a livello di fruitore finale;
    • Lo sfruttamento eccessivo delle risorse marine, insieme ad una loro cattiva gestione, contribuisce a sminuire le risorse ittiche, con la conseguenza che circa il 30% degli stock ittici sono adesso sfruttati in eccesso2)

Per contribuire a combattere tutto questo è nata un'associazione: l' Associazione di Promozione Sociale Foodsharing

Sprechi alimentari: iniziativa dell'Associazione di Promozione Sociale Foodsharing, cibo gratis
"Negli obiettivi dell'Associazione di Promozione Sociale Foodsharing ci sono oltre alla condivisione dei beni alimentari, effettuare raccolta e distribuzione di generi alimentari da soggetti privati, soggetti giuridici, aziende di piccola e grande distribuzione, produttori diretti, ecc. ; recupero delle eccedenze alimentari in tutte le sue forme, per la loro redistribuzione; la promozione ed il sostegno di specifici progetti formativi inerenti la diffusione di una corretta cultura della alimentazione, organizzazione di incontri ed eventi formativi in tema di diffusione di una corretta cultura nutrizionale tramite il coinvolgimento di professionisti ed esperti del settore."
Riduciamo gli sprechi, incrementiamo la condivisione!!!

P.S.: io mi sono registrata, e probabilmente in estate metterò in rete i miei peperoncini piccantissimi! (consorte permettendo...)

2 commenti:

  1. Interessante tutto e ovviamente non posso che essere in perfetta sintonia con voi. Vado ad iscrivermi anche io.
    alice

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  2. Ciao Alice, grazie per la condivisione! Ciao, a presto

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